giovedì 29 novembre 2007

Riepilogo della settimana


Ogni settimana io e Mcfly forniremo l'elenco delle canzoni proposte durante la settimana con le informazioni principali sui brani. Saremo felici di leggere commenti, giudizi, opinioni o tutto quello che vi passa per la testa riguardo le canzoni. Vi preghiamo di lasciarli in questi post che noi inseriremo ogni settimana. Enjoy


ARTISTA - CANZONE - ALBUM - ANNO - PROPOSTA DA


Travis - The umpty dumpty lovesong - The Invisible Band - 2001- Eithel
Santana - Jingo - Santana - 1969 - Mcfly
Radiohead - No surprises - OK Computer - 1997 - Eithel
Air - Mer du Japon - Pocket Symphony - 2007 - Mcfly
Dave Matthews Band - Ants marching - Under the Table and Dreaming -1994 - Eithel
Sting - Fragile - Nothing Like the Sun - 1987 - Mcfly
Bloc Party - Banquet- Silent Alarm - 2005 - Eithel

Eithel

domenica 25 novembre 2007

TOP GUN



Era il 1986 quando uscì il film che diede il decisivo impulso alla carriera di un giovane attore belloccio ma con ancora molto da dimostrare dal punto di vista recitativo: Tom Cruise.

Il film in questione fu Top Gun ( girato da Tony Scott) , uno dei più classici action movie mai girati e di più alto gradimento per il pubblico.La trama narra la difficile competizione tra i papabili candidati a diventare i migliori piloti della United States Navy Fighter Weapons School ( chiamata dai più Top Gun).
Tra questi c'è il protagonista "Maverick" , interpretato ottimamente da Cruise , che fa coppia in volo e sui banchi della scuola con "Goose" ( Anthony Charles Edwards ).
Le caratteristiche principali di Maverick sono l'immenso talento nel volo e nel combattimento a magliaia di piedi d'altezza ma anche un forte senso d'indisciplina verso le autorità.

Questo porterà ad evidenti problemi ,con scontri più o meno accessi , con un altro "grande" di questa pellicola: "Iceman" interpretato da Val Kilmer.
Lo sparring partner principale della pellicola però è l'azione pura: grande merito che va riconosciuto al regista è quello di aver avuto sin da subito l'intenzione di puntare l'attenzione rivolta verso il cielo.
In questo grande campo d'addestramento e di futura battaglia sono state girate tra le più belle ed virtuose scene dedicate all'aviazione.

Nessun effetto con il computer e nessun ritocco digitale: tutto è stato riposto nelle abili mani di stuntman e di veri piloti della aeronautica, facendoci toccare con mano le difficoltà ma anche il grande coraggio dei personaggi, che sfidando la gravità, duellano a colpi di manovre spettacolari.
Lo schema del film comunque è molto "classico" e non si discosta molto da altri action movie:
caratterizzazione dell'eroe, scontro con antagonista/i, storia d'amore, difficoltà nel raggiungere l'obbiettivo (primeggiare sempre e comunque), svolgimento della missione finale ed epilogo.

In sé il film, quindi, non è assolutamente originale ed anzi questo aspetto non può che far storcere il naso ai puristi della settima arte.
Ma il tutto è condito con quel pizzico di magia che solo poche pellicole possono ancora dare: il machismo rilasciato a profusione da Maverick (non a caso la sua interpretazione fu molto apprezzata dal pubblico adolescenziale in particolare quello femminile), la presunta efficienza dell'aeronautica militare americana e il grande fascino dato dal duro addestramento della scuola già più volte citata.

Quattro-cinque anni dopo l'uscita, ancora piccolo vidi la pellicola e rimasi totalmente affascinato dalla magia volutamente creata dai produttori e dal regista.Mio obbiettivo principale era quello di emulare nella realtà le gesta di quei piloti.
Ed è stato proprio questo il grande obbiettivo che mosse l'intero progetto: cercare di arruolare più ragazzi possibili nei vari corpi militari.
E ci riuscirono appieno avendo conseguito il più alto tasso di partecipazione dopo Pearl Harbor.

Inoltre da non sottovalutare, come elemento di sicuro appeal per chi ancora non ha visto il film, è la presenza di giovani attori poi successivamente diventati famosi (Kelly McGillis su tutti) , e la colonna sonora con due canzoni che svettano : " Anthem " di Harold Faltermeyer/Steve Stevens e "Take My Breath Away" dei Berlin (vincitrici di un Oscar come miglior colonna sonora).

Insomma da vedere..rivedere chissà quante volte!


Mcfly

venerdì 23 novembre 2007

L'ULTIMO CAVALIERE - LA TORRE NERA EP 1


Finalmente ho sfatato un tabù che da troppo tempo mi bloccava la possibilità di entrare, attraverso le parole di Stephen King, in un mondo magico che tanto assomiglia alle mie fantasie più nascoste.Sto parlando della serie della Torre Nera composta da ben 7 libri tutti ristampati dalla Sperling & Kupfer. Il mio vero cruccio, fino ad ora , era stato quello di rifiutare una lettura così tanto complessa e ricca di volumi.In cuor mio sapevo che mi sarebbe piaciuto vivere questa nuova "avventura" ma proprio questa spinta che sentivo dentro, mi poneva dei paletti all'acquisto del primo libro.

Insomma dovevo sentirmi preparato totalmente, non affrettare i tempi e così è stato.Ed ho fatto bene perché sono sicuro che leggere questo primo libro 10 anni fà non mi avrebbe preso del tutto come lo sta facendo adesso.

Sento dentro di me che sta nascendo quell'emozione che pochi altri opere culturali ( dischi, film, libri) portando la storia stessa ad un livello d'approfondimento che spero possa continuare anche dopo la fine della lettura.

Forse esagererò, avendo letto solo il primo libro ( l'Ultimo Cavaliere...), ma il talento visionario di King ha ormai aperto una breccia dentro di me.Adesso andrò più nello specifico della storia(cercando di non svelare elementi troppo determinanti) e darò spazio anche a quelle altre opere da cui a tratto ispirazione lo scrittore.


L'opera è stata scritta in due fasi distinte della vita del dello scrittore: il primo ciclo creativo ( composto dai primi 4 libri) scritto in gioventù , il secondo invece (composto dagli ultimi 3) scritto dopo l'incidente automobilistico che lo stavo rendendo paralizzato ( 1999).Il filo conduttore che lega i 7 libri sono le vicende che riguardano il pistolero Roland di Gilead alla ricerca dell'altra protagonista della storia: La Torre nera. Proprio il mondo descritto e dove si svolge fino ad ora la vicenda è impregnato di elementi mai riscontrati tutti insieme in altri romanzi da me letti: il fantasy, l'horror, il western e la fantascienza.Proprio questa commistione di elementi, potenzialmente pericolosi messi tutti insieme, ha portato una ventata di "epica" alla narrazione, facendomi visualizzare nelle mia mente immagini di altri due capolavori come Il Signore degli Anelli (il libro) e Il Buono il Brutto e il Cattivo.

Da quest'ultimi, lo scrittore, ha preso molta ispirazione(come si evince da una ficcante introduzione aggiunta nella ristampa del 2003).

La trilologia dell' anello è sempre stata un ossessione per l'autore, sia per la potenza narrativa e sia per la sempre verde lotta fra il bene e il male.Invece il film lo rese da subito totalmente affascinato dalle ambientazioni desertiche, dalla drammaticità e dalla caratterizzazione così forte dei protagonisti.

Tutto queste caratteristiche si ritrovano già all'interno del primo libro che da una descrizione del personaggio principale sul suo passato e da una prima chiarimento ( comunque ancora molto vago ) sul motivo per il quale tenta disperatamente di trovare e violare la Torre.
I dialoghi sono quasi sempre azzeccati, e le descrizioni dei combattimenti sono appropriati dando al lettore una sensazione di smarrimento dovuta alla mancata conoscenza di alcuni aspetti fondamentali.Quest'ultimi vengono rilasciati durante il dipanarsi della storia, chiarendo alcuni punti e sviando l'attenzione su altri, ma sempre con molta parsimonia.

Anche questo porta il lettore a "mangiare" le pagine per scoprire, per capire, per trovare anch'esso il motivo di tanto mistero.Personaggi bizzarri, creature pericolose, donne affascinanti e pericolose, bambini provenienti da altri mondi , magia e piombo, sogni cosmici e citazioni di altre opere (e molto altro..) fanno da sfondo al tutto.

In definitiva non incominciate la lettura se non ne siete convinti,perché vi prenderà anima e corpo, lottando accanto a Roland per andare avanti, per scoprire , per dare una risposta......vivendo intensamente, molto intensamente......
ps: Sono usciti in Italia anche la trasposizione in fumetto (Marvel) di alcuni aspetti della vita Roland.Dalle origini fino alla ricerca della torre. Il nome della collana è La nascita del pistolero.

Mcfly

giovedì 15 novembre 2007

Dailysongs


Ciao a tutti, questo mio primo (e forse ultimo...) post è per annunciare l'innesto nel blog di una sezione nella quale io, Eithel , insieme a Mcfly proporremo a chi vorrà seguirci una canzone al giorno per deliziarvi (speriamo) con un pò di buona musica e magari farvi conoscere qualche pezzo solitamente meno conosciuto. Sul lato destro della pagina potrete trovare questa sezione dalla quale sarà possibile ascoltare in streaming la canzone da youtube grazie a un piccolo riquadro che comparirà nella pagina. Sperando di accalappiare anche un minimo pubblico, buon ascolto a tutti...
Eithel

60 PAGINE DI CERVELLO..



Secche,veloci,geniali.

Sono questi gli appellativi che più facilmente mi sgorgano dalla mente pensando al penultimo libro letto e che qui analizzerò: "Il Problema Della Cella N° 13".


Questo piccolo romanzo scritto nel 1905 (gli appellativi così galanti sono riferiti alle pagine che compongono l'opera ) da Jacques Futrelle ( 1875-1912) mi ha particolarmente coinvolto.Ma andiamo per gradi.

Intanto bisogna fare una disamina sull'autore.

Nato in Georgia da una famiglia di chiare origini ugonotte, l'autore ha sempre sentito dentro di se la grande spinta creativa nello scrivere e nel vivere l'arte a 360°.


Nei primi anni del '900 di dilettò (anche per affinare il suo stile così conciso e preciso ) nel giornalismo lavorando per testate di valore come il Boston Post, il New York Herald e il Boston American.

Il mestiere del giornalista era solo un ripiego per una grande mente come la sua, sapeva dentro di se che avrebbe potuto osare molto di più, cercando nella sua fantasia e nella sua intelligenza un personaggio da poter far vivere tra carta e inchiostro.


La classica lampadina si accese nel 1905 con la pubblicazione a puntate sul Boston American delle "mirabolanti" avventure del professore Van Dusen, soprannominato "La macchina pensante".

Proprio tra queste avventure andiamo a ritrovare il romanzo che mi ha spinto con tanto impeto a scrivere questo articolo.

"Il problema della cella n° 13" è un racconto (di sole 60 pagine..), ambientato nel carcere di massima sicurezza di Chilsholm, che si basa su una scommessa tanto folle quanto affascinante: La macchina pensante sarebbe stata rinchiusa nell cella n° 13 con l'obbiettivo di uscire entro una settimana solo con l'uso dell'intelletto.


Quest'ultimo è il grande protagonista della vicenda: tutto ruota intorno all'osservazione maniacale di ogni particolare, ai vari depistaggi atti a distogliere l'attenzione dei secondini, alle varie elucubrazioni del protagonista per cercare di scardinare i meccanismi di una prova praticamente impossibile.

Ma il motto del professore, quindi anche dell'autore , è che l'uso dell'intelligenza e una forte dose di perseveranza non possono che portare al superamento di qualsiasi prova.


Tutto è calibrato perfettamente nel romanzo, nulla è fuori posto , gran cura dell'aspetto logico per quanto riguarda la ricerca della soluzione e grande è la cura riposta nell'uso della suspense.

Quest'esordio,all'epoca, fu talmente ben accettato che il giornale decise di assegnare una somma in denaro a chi fosse riuscito a scoprire il più velocemente possibile la soluzione.


Fu un piccolo caso letterario, che l'autore non riuscì a godersi appieno.

Infatti Futrelle cercò nuova ispirazione e nuovi editori nella vecchia Europa.

Dopo poco tempo, preso da una forte nostalgia di casa ( con annessi figli ) decise di ritornare indietro sfruttando la prima , sensazionale , traversata oceanica da parte del Titanic.

Inutile dire come andò....Posso solo menzionare l'immagine ultima vivida negli occhi della sopravvissuta moglie: non più in grado di salvarsi, Futrelle decise di fumarsi una sigaretta sul ponte già inclinato della nave.


Un ultima immagine d'altri tempi che comunque fa capire di che personaggio stiamo parlando.

L'opera è pubblicata dalla Polillo editore.

Fidatevi...Buona lettura.


Mcfly

domenica 11 novembre 2007

LA COMPAGNIA DI BLUTO....





Già dall'immagine che qui sopra ho postato si intuisce il contenuto demenziale di questo film girato nel 1978 da uno dei registi più geniali di Hollywood: John Landis.
Il regista di Chicago volle,con tutte le forze, creare un storia di rottura con tutto quanto fatto precedentemente.Il risultato di tutto ciò portò alla sceneggiatura e alla direzione di Animal House . Apprezzato all'epoca, ma cosa più importante, capace di raccogliere ancora oggi molti fans.
Seguendo l'articolo e soprattuto vedendolo capirete perché....


Il film narra le vicende interne del Faber college composto da due gruppi organizzati di ragazzi come protagonisti: il gruppo Delta ( i casinisti, i veri grandi protagonisti del film ) e il gruppo Omega ( i "cocchi" di professori e preside, vincitori di prove d'abilità, prove sportive, snob , ostentatamente ricchi e pronti a pugnalare alle spalle il gruppo delta pur di farli cacciare dal campus).


Gli eroi della storia sono i ragazzi del Delta , capaci di divertire lo spettatore con la loro volgarità bonaria, il casino , i piani totalmente no-sense, architettati con lo scopo primario di riuscire a "strappare" la sufficienza al semestre.


In quest'ultimo recitano attori conosciuti, chi più chi meno : Tim Matheson,Tom Hulce, Stephen Furst, John Vernon e.....John Beluschi!!


Affermo molto candidamente che senza il suo apporto da vero e proprio "pazzo" sulla scena, la pellicola avrebbe perso una buona fetta di quella vena grottesca che l'ha contraddistinto.


In Animal House, John Beluschi interpreta il personaggio di Bluto vero e proprio mattatore della sua "fazione": seguendo le sue avventure ci possiamo divertire vedendo gli scherzi da lui creati (destinati principalmente agli odiati Omega e al preside del campus) , le sue bevute colossali, gli suoi scatti d'ira improvvisi, il suo amore viscerale e infantile nello spiare le stanze delle ragazze mentre si cambiano ( la scena della scala attaccata alla finestra è uno dei pezzi forte....)


Il tutto condito con pochissime battute recitate dall'attore durante il film.Infatti la sua comicità si basa nelle sue espressioni, nella sua gestualità portata all'estremo e ad alto tasso di demenzialità, nelle situazione in cui si va a cacciare.


In poche parole una cosiddetta bomba ad orologeria pronta ad esplodere in un college che aveva fatto della disciplina uno dei punti più rigidi da rispettare.


Chiaramente Bluto non agirà da solo, ma si farà aiutare da splendidi compagni uniti nell'unico ragione di vita : il "fancazzismo totale".

Fu talmente importante il risultato stilistico e di contenuti di questo film che è bene ricordare due aspetti: primo, la coppia Landis-Beluschi rilavorerà insieme un paio d'anni dopo ad un progetto che cambio per alcuni versi la comicità sul grande schermo ( Blues Brothers con l'aggiunta di Dan Aykroyd );secondo, questo cult portò anni dopo (si parla dei '90) al vero e proprio boom di commedie con protagonisti studenti e college.

Un esempio su tutti è la serie di American Pie, che ebbe notevole successo di pubblico ma scarsa considerazione della critica, e soprattuto qualitativamente una caduta in basso rispetto all'Animal House di Landis-Beluschi.


Insomma un film solo apparentemente "semplice", ma in realtà ricco di spunti,citazioni, e lontano anni luce da certa produzione comica legata alla banalità o alla volgarità di bassa lega.

Come al solito....consigliato....

ps: il tipaccio raffigurato nella toolbar è Bluto...


Mcfly



venerdì 9 novembre 2007

ANDANDO IN SOFFITTA...





« In tempi recenti, alcuni individui apparentemente non collegati tra loro hanno sviluppato dei poteri speciali. Sebbene ancora inconsapevoli, queste persone saranno chiamate non solo a salvare il mondo, ma a cambiarlo per sempre. Ogni storia ha il suo principio. Il primo volume della loro epopea inizia qui. »

Andando in soffitta e aprendo uno delle tante scatole riposte nel tempo si possono trovare oggetti ma soprattuto ricordi dell'infanzia ormai sopiti nel tempo.

E' quello che mi sta accadendo, dall'inizio di settembre, senza riaprire nessuna scatola e senza andare in nessun tipo di ripostiglio/soffitta (anche perché non c'è l'ho una soffitta).

Grazie ad una serie tv sto riscoprendo alcuni lati del bambino che è in me, e questo è al tempo stesso eccitante e un po' preoccupante per chi mi sta vicino ( involuzione irrefrenabile ).

Questa serie-cult è Heroes trasmessa su Italia 1 da Settembre e prossima alla conclusione della Prima serie.

Come voi tutti ben sapete, gli sceneggiatori ( Tim Kring su tutti ) hanno improntato il racconto sull'intreccio narrativo di più storie riguardanti la vita dei protagonisti.

Quest'ultimi sono quanto di più bello si possa creare per solleticare l'interesse da parte di chi, come me, ha amato e ama ancora le storie di uomini con super poteri, di lotte fra bene e male , di poteri spettacolari e portatori sia di fortune che disgrazie e di fumetti in generale.

Questa serie di personaggi, altamente caratterizzati, ci fanno rivivere ad occhi aperti delle storie che proprio nella nostra soffitta immaginaria fatta da ricordi abbiamo riposto.

Quante giornate passate leggendo i fumetti di Spider man, o quelli di Batman (tanto per citarne un paio, perché l'elenco sarebbe troppo lungo...) sognando di ripetere le loro gesta di eroi ma al contempo gravati dalle stesse paure dei noi comuni uomini mortali.

Nella serie abbiamo l'uomo volante, l'uomo che sa leggere il pensiero, l'uomo che sa descrivere il futuro, la donna capace di rigenerare il suo corpo, l'uomo che sa piegare lo spazio_tempo viaggiando in quest'ultimo etc etc.

Ma descritta volgendo il nostro occhio attento al lato dedicato alle gesta di questi personaggi potrebbe risultare, la serie , riduttiva sia per contenuti sia per la fascia di pubblico che può toccare.

Infatti il tutto è portato ad un grado di "stratificazione" delle storie che può avere un confronto valido solo con serie già affermate e osannate quali: I Soprano ,Lost ,24 , etc...

Le vicende si intrecciano tra di loro andando a comporre una fitta trama( anche 10 personaggi contemporaneamente seguiti nelle loro azioni) , composta da colpi di scena e tensione sparsa qua e là, che spinge l'intero prodotto a salire su un gradino più alto rispetto a quanto visto precedentemente.

Altra caratteristica ( inserita sempre dal fantastico sceneggiatore ) è quella di porre i nodi attorni ai quali si dipana la vicenda, vicino ad argomenti di strettissima attualità: il rapporto della società occidentale con la paura del diverso, la paura dettata dal terrorismo atto a rivoluzionare il mondo, e l'integrazione ( tutto ambientato in una società, quella americana, che di questi problemi ha avuto quasi sempre a che fare ).Inoltre è chiaro lo spunto preso dai fumetti:anch'essi sono parte integranti della storia e non di rado fanno il loro ingresso direttamente nella mani dei protagonisti.

Quindi come vediamo non può essere considerata, come molti detrattori hanno notato, una serie dedicata solo ad uno spicchio del pubblico televisivo.Non per questo negli Stati Uniti ha avuto un successo notevole, tanto da decidere di sceneggiare una serie di spin_off sui personaggi più determinanti nella storia.

Come si evince dall'articolo non ho voluto svelare nulla di particolare delle serie, omettendo nomi,vicende, perché sarebbe stato un delitto fare altrimenti.

Spero che Italia 1 possa continuare in futuro a trasmettere le serie successive...per farmi..per farci continuare a sognare ad occhi aperti...facendoci tornare bambini..con intelligenza.

Pace e prosperità

Mcfly




martedì 6 novembre 2007

UN PICCOLO RAGAZZO TRISTE.....



Ancora una volta mi trovo di fronte un libro che racconta la difficoltà della società a poter crescere un proprio figlio e a farlo inserire nel meccanismo legalitario.


Sto parlando di "Little boy blue" scritto da Edward Bunker(1933_2005) nel 1980 ma uscito in Italia grazie ad Einaudi stile libero big nel 2003.

Bunker nella sua vita ha conosciuto per anni cosa volesse dire entrare e d uscire dal carcere, andando a consumare celle di svariati istituti della California, arrivando persino al famigerato carcere di San Quentin.

Dalla sua "intensa" vita ha tratto forza ed ispirazione andando a scrivere dei must per chi ama il romanzo criminale : Animal factory, Come una bestia feroce , Cane mangia cane , Stark e Educazione di una canaglia. Tra questi c'è il protagonista della mia recensione, considerato uno dei migliori nel suo genere.

Andando più nello specifico il romanzo narra le vicissitudini di Alex Hammond,bambino sballottato per anni (dal 1943 al 1949) tra assistenti sociali, istituti di recupero, piccoli criminali pronti a crescere velocemente e figure perfide e autoritarie.

Il tutto è raccontato come se fossimo su una montagna russa : è un saliscendi di emozioni, andando dalla speranza di una rappacificazione del protagonista con la società e con una vita "normale", allo scendere vertiginosamente verso l'odio contro tutti, contro gli adulti non capaci di comprenderlo appieno, contro l'autorità ( abbracciando in maniera troppo pericolosa la vita criminale della California d'allora).


Le conclusioni che traggo dal tutto sono molteplici ma vorrei concentrarmi solo su due....le più importanti: la casualità che va a determinare una vita....e l'abbandono (da parte delle autorità, ed in questa categoria metto i giudici e responsabili dei carceri minorili) di queste giovani vite al crudele destino. Ogni pagina trasuda la forte sensazione dell'ineluttabilità della vita, della difficoltà insita in ognuno di noi, di uscire dal vortice di negatività in cui stiamo affogando.Gli incontri, le azioni che compie Alex nel periodo citato vanno proprio nella direzione sbagliata con pochissimo margine di correzione.

Ogni qualvolta si avvicina la svolta , per volontà o per fortuna, entrano in gioco i "grandi" ( gli adulti ) che con decisioni affrettate e poco sagge cancellano tutto l'amore immagazzinato con difficoltà dal protagonista.


In definitiva Bunker, con un suo scritto, mi ha di nuovo fatto immedesimare in un altra vita, in un altra dimensione...quindi il giudizio è positivo...ma non del tutto.

L'inizio, diciamo il primo quarto e anche qualcosa in più, mi è sembrato troppo simile alla sua autobiografia( Educazione di una canaglia ). Inutile dire che parte di Alex è parte dello stesso scrittore.Comunque ve lo consiglio, perché pur non essendo un capolavoro, induce a riflessioni interessanti e da approfondire.


Mcfly