Ancora una volta mi trovo di fronte un libro che racconta la difficoltà della società a poter crescere un proprio figlio e a farlo inserire nel meccanismo legalitario.
Sto parlando di "Little boy blue" scritto da Edward Bunker(1933_2005) nel 1980 ma uscito in Italia grazie ad Einaudi stile libero big nel 2003.
Bunker nella sua vita ha conosciuto per anni cosa volesse dire entrare e d uscire dal carcere, andando a consumare celle di svariati istituti della California, arrivando persino al famigerato carcere di San Quentin.
Dalla sua "intensa" vita ha tratto forza ed ispirazione andando a scrivere dei must per chi ama il romanzo criminale : Animal factory, Come una bestia feroce , Cane mangia cane , Stark e Educazione di una canaglia. Tra questi c'è il protagonista della mia recensione, considerato uno dei migliori nel suo genere.
Andando più nello specifico il romanzo narra le vicissitudini di Alex Hammond,bambino sballottato per anni (dal 1943 al 1949) tra assistenti sociali, istituti di recupero, piccoli criminali pronti a crescere velocemente e figure perfide e autoritarie.
Il tutto è raccontato come se fossimo su una montagna russa : è un saliscendi di emozioni, andando dalla speranza di una rappacificazione del protagonista con la società e con una vita "normale", allo scendere vertiginosamente verso l'odio contro tutti, contro gli adulti non capaci di comprenderlo appieno, contro l'autorità ( abbracciando in maniera troppo pericolosa la vita criminale della California d'allora).
Le conclusioni che traggo dal tutto sono molteplici ma vorrei concentrarmi solo su due....le più importanti: la casualità che va a determinare una vita....e l'abbandono (da parte delle autorità, ed in questa categoria metto i giudici e responsabili dei carceri minorili) di queste giovani vite al crudele destino. Ogni pagina trasuda la forte sensazione dell'ineluttabilità della vita, della difficoltà insita in ognuno di noi, di uscire dal vortice di negatività in cui stiamo affogando.Gli incontri, le azioni che compie Alex nel periodo citato vanno proprio nella direzione sbagliata con pochissimo margine di correzione.
Ogni qualvolta si avvicina la svolta , per volontà o per fortuna, entrano in gioco i "grandi" ( gli adulti ) che con decisioni affrettate e poco sagge cancellano tutto l'amore immagazzinato con difficoltà dal protagonista.
In definitiva Bunker, con un suo scritto, mi ha di nuovo fatto immedesimare in un altra vita, in un altra dimensione...quindi il giudizio è positivo...ma non del tutto.
L'inizio, diciamo il primo quarto e anche qualcosa in più, mi è sembrato troppo simile alla sua autobiografia( Educazione di una canaglia ). Inutile dire che parte di Alex è parte dello stesso scrittore.Comunque ve lo consiglio, perché pur non essendo un capolavoro, induce a riflessioni interessanti e da approfondire.
Mcfly
2 commenti:
Se un libro sa avvolgerti con le sue atmosfere, allora è già un buon risultato.
Un salutone all'esordiente Mc Fly!
:)
Grande patax...tutto vero quello che hai detto...buon risultato ma non ottimo...gli è mancato quel pizzico di magia..che solo pochi romanzi danno..Comunque fossero tutti così..!!!!
a tra poco mio caro SEXYPATAX!!
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